letturefuoricatalogo #5 | Marta Fabiani, una poeta da riscoprire

Photo credit: Clelia Lombardo

#letturefuoricatalogo è una rubrica che si propone di presentare testi difficili da reperire e non più ripubblicati. Il primo volume è Poesie (Edizioni S. Marco dei Giustiniani, 1985) di Marta Fabiani. Ogni mese leggeremo due poesie da questo libro, proponendo il testo di una poesia e una lettura audio.

Oggi, sfogliamo il libro insieme e leggiamo la quinta poesia dalla raccolta Poesie (Edizioni San Marco dei Giustiniani, 1985).

Esiste un’altra ora per l’abete
che sgocciola il suo azzurro:
inutile portargli una candela
la spegnerebbe subito col manto
e si farebbe intorno un gran silenzio —
e anche verti muschi turchini sono dati
a un altro appuntamento
più folgorante
e certi rosa sono più feribili
alla passione della carne —

forse in un’eclissi totale
si udrebbe il loro coro, con una mesta
bufera di neve
li rattrista soltanto —

La natura nell’orto fa il suo iato
nascono bacche inusitate, a volte
ma la stranezza si perdona al fungo
— il paiolo non fa l’aristocratico —

corrono invece sassi più sottili
tra gli altri, e non si mischiano nel greto
come una volta vidi un fiume giallo
correre assieme al suo affluente negro

dove non c’è semina
la ragione non serve, o si contenta
di cintare di pali ciò che vede
di un parco, e mettere vedette
a scrutare se giungano staffette
di meraviglie temporali.

Marta Fabiani nacque nel 1953 a Pavia. I suoi interessi poetici furono rivolti fin da subito al mondo anglosassone: nel 1979 tradusse e curò, per la casa editrice Guanda, l’epistolario della poeta americana Sylvia Plath (su cui incentrò la sua tesi di laurea in Psicologia); successivamente lavorò alla traduzione della poeta inglese Christina Rossetti. Nel 1977, pubblicò il suo primo libro di poesie, Maratona (Cooperativa Scrittori), di cui ha già parlato sul nostro blog Marco Scarpa qui. Marta Fabiani fu un’artista poliedrica: giornalista, ballerina e autrice di commedie radiofoniche per la Radio della Svizzera Italiana. A New York, dove visse due anni, studiò recitazione con i maestri dell’Actor’s Studio. Visse poi a Milano. Le poesie Nanerane apparvero sulla rivista «POESIA» nell’ottobre del 1990 (n. 33/anno III). Nel 2002, apparve Ballate dell’odio e del disamore (Manni). Morì nel 2014: Franco Manzoni ne diede notizia sul «Corriere della Sera» l’1 luglio 2014. Riconosciuta da autori come Raboni, Porta, Majorino, il suo volume Poesie venne prefato da Maurizio Cucchi. Nel 2017 Maria Pia Quintavalla, Giancarlo Majorino e Franco Manzoni hanno ricordato Marta Fabiani e la sua poesia in un intervento commosso che può essere visto qui.

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