letturefuoricatalogo #7 | Marta Fabiani, una poeta da riscoprire

Photo credit: Clelia Lombardo

#letturefuoricatalogo è una rubrica che si propone di presentare testi difficili da reperire e non più ripubblicati. Il primo volume è Poesie (Edizioni S. Marco dei Giustiniani, 1985) di Marta Fabiani. Ogni mese leggeremo due poesie da questo libro, proponendo il testo di una poesia e una lettura audio.

Oggi, sfogliamo il libro insieme e leggiamo la settima poesia dalla raccolta Poesie (Edizioni San Marco dei Giustiniani, 1985).





Insegnavano ai bambini
che la mamma dei poveri è l’estate
e per anni tutti immaginarono
la miseria venire dal cortile –

credo che neanche allora fosse vero
vi abbia abboccato, tutt’al più
l’uomo sulla bici che adesso guarda in giù, dalla salita –

se vento e pioggia non si fossero rosolati
lo spaventapasseri a puntino
racconterebbe che più d’una pannocchia
non ha visto in bocca a un ragazzino

anzi, credo che allora, come oggi
il luglio fosse un po’ pericoloso
e ancor di più l’agosto, specialmente
per chi era afflitto da una tosse fina
– l’anima più pronta a volar via

e poi, mai come adesso, noi vediamo
tanta abbondanza patir l’inedia, intrappolata
e per converso tanta merce alla portata
nell’asciutto benessere dell’inverno!

È un forziere a riposo, la stagione
a spasso col suo clima
carico d’oro come un galeone
piantato giù nel fondo – senza uscita.

Marta Fabiani nacque nel 1953 a Pavia. I suoi interessi poetici furono rivolti fin da subito al mondo anglosassone: nel 1979 tradusse e curò, per la casa editrice Guanda, l’epistolario della poeta americana Sylvia Plath (su cui incentrò la sua tesi di laurea in Psicologia); successivamente lavorò alla traduzione della poeta inglese Christina Rossetti. Nel 1977, pubblicò il suo primo libro di poesie, Maratona (Cooperativa Scrittori), di cui ha già parlato sul nostro blog Marco Scarpa qui. Marta Fabiani fu un’artista poliedrica: giornalista, ballerina e autrice di commedie radiofoniche per la Radio della Svizzera Italiana. A New York, dove visse due anni, studiò recitazione con i maestri dell’Actor’s Studio. Visse poi a Milano. Le poesie Nanerane apparvero sulla rivista «POESIA» nell’ottobre del 1990 (n. 33/anno III). Nel 2002, apparve Ballate dell’odio e del disamore (Manni). Morì nel 2014: Franco Manzoni ne diede notizia sul «Corriere della Sera» l’1 luglio 2014. Riconosciuta da autori come Raboni, Porta, Majorino, il suo volume Poesie venne prefato da Maurizio Cucchi. Nel 2017 Maria Pia Quintavalla, Giancarlo Majorino e Franco Manzoni hanno ricordato Marta Fabiani e la sua poesia in un intervento commosso che può essere visto qui.

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